Ogni tanto non vi capita di mettere sotto la lente d'ingrandimento il vostro cervellino e analizzarlo in alcuni suoi scomparti e cassettini?
Non sto impazzendo... è che a volte mi vengono delle idee improvvise rispetto a oggetti da realizzare, delle lampadine mi si accendono sul cucuzzolo della testa.. vi ricordate Archimede pitagorico? E allora mi chiedo "Ma questa da dove arriva"?
Poi mi rendo conto che la materia grigia fa un suo lavorino silenzioso, sotto sotto, senza dire niente, elaborando gli stimoli che le fornisci, e alla fine ti serve l'idea su un piatto d'argento.
Mi ricorda un po' quando faccio il pane: metto la farina, l'acqua, il lievito, impasto e poi metto da parte, a gonfiare, in un angolino caldo. Devo aspettare che gli ingredienti lavorino, interagiscano tra loro, dopodichè, oplà, l'impasto è pronto, bello lievitato.
Lo lavori, lo inforni ed ecco una bella pagnotta croccante, pronta da mangiare. Oddio non è sempre perfetta, però dal forno esce sempre un qualcosa.
Allo stesso modo vai nel tuo angolino-laboratorio, vedi un po' di perle, del filo di rame,un cordino, magari ti fai un giro sui blog giusti, quelli succosi, pieni di belle idee, o sfogli un libro o una rivista di moda.. poi metti tutto lì, nel cassettino, da parte, anche perchè è venuta l'ora di preparare la cena al caravanserraglio... Ed ecco che il giorno dopo ti assale un impeto creativo: l'idea è lievitata, bisogna fare, fare, fare.. così si realizzano la collanina, l'orecchino, la sciarpina o il filato particolare.
Che ne dite, non succede lo stesso anche a voi?
Approfitto per mostrarvi alcune creaturine neonate:
mercoledì 14 luglio 2010
venerdì 9 luglio 2010
Lane tinte e buboni
Non sono sicura che i rottweiler abbiano tra i loro avi anche dei prodi conduttori di greggi: per quello che ne so sono bovari, cioè pastori di mucche e c.
In ogni caso oggi era giorno di tintura, infatti è arrivato un sontuoso pacco di lane miste da winghamwoolwork
Mi sono messa a colorare allegramente usando il metodo del forno a microonde:
si prepara la lana immergendola in un bagno di acqua e aceto per almeno 20 min;
una volta diluiti in acqua calda i colori, e sistemati i salamotti di lana, debitamente strizzati (piano per favore), in una comune borsa di plastica ci diverte a cospargerli di colori a proprio piacimento, massaggiando la lana perchè le tinte si sfumino debitamente qua e la;
si chiude la borsa con un bel nodo e si mette sul piatto del forno a microonde e viaa.. per 2 min a tutto vapore (..alla massima potenza, ma fate prima una prova con della lana di scarto, perchè alcuni forni sono poco affidabili);
due minuti di riposo, ancora nel forno;
altri due minuti di cottura al massimo;
aprite la borsa e ammirate il risultato, ma attente a non scottarvi!
Lasciate la lana a raffreddare dov'è e quindi risciacquatela dolcemente con acqua a temperatura ambiente. Ora potete appenderla in un luogo ombroso ad asciugare, aspettando con ansia di poterne ricavare dei fantastici fili.
Naturalmente il procedimento vale anche per lane già filate, e anche già lavorate.
Ecco lo stendino con le lane tinte del giorno..
Si ma in tutto ciò che c'entrano i buboni? C'entrano eccome, perchè, non appena dal microonde è incominciato a uscire quel particolare odore di lanolina, caratteristico della lana bagnata, i miei quattro rottweiler quattro, hanno preso ad agitarsi e andare quà e là col naso per aria, cercando l'animale che emetteva quello strano sentore.
Si sono placati solo quando ho messo le lane a riposare sullo stendino, ma Anubi, il capo, il maschio alfa, ha deciso che i filati andavano sorvegliati da vicino, continuando a gironzolargli attorno...non si sa mai... e se spunta un lupo?
LUI è Anubi
In ogni caso oggi era giorno di tintura, infatti è arrivato un sontuoso pacco di lane miste da winghamwoolwork
Mi sono messa a colorare allegramente usando il metodo del forno a microonde:
si prepara la lana immergendola in un bagno di acqua e aceto per almeno 20 min;
una volta diluiti in acqua calda i colori, e sistemati i salamotti di lana, debitamente strizzati (piano per favore), in una comune borsa di plastica ci diverte a cospargerli di colori a proprio piacimento, massaggiando la lana perchè le tinte si sfumino debitamente qua e la;
si chiude la borsa con un bel nodo e si mette sul piatto del forno a microonde e viaa.. per 2 min a tutto vapore (..alla massima potenza, ma fate prima una prova con della lana di scarto, perchè alcuni forni sono poco affidabili);
due minuti di riposo, ancora nel forno;
altri due minuti di cottura al massimo;
aprite la borsa e ammirate il risultato, ma attente a non scottarvi!
Lasciate la lana a raffreddare dov'è e quindi risciacquatela dolcemente con acqua a temperatura ambiente. Ora potete appenderla in un luogo ombroso ad asciugare, aspettando con ansia di poterne ricavare dei fantastici fili.
Naturalmente il procedimento vale anche per lane già filate, e anche già lavorate.
Ecco lo stendino con le lane tinte del giorno..
Si ma in tutto ciò che c'entrano i buboni? C'entrano eccome, perchè, non appena dal microonde è incominciato a uscire quel particolare odore di lanolina, caratteristico della lana bagnata, i miei quattro rottweiler quattro, hanno preso ad agitarsi e andare quà e là col naso per aria, cercando l'animale che emetteva quello strano sentore.
Si sono placati solo quando ho messo le lane a riposare sullo stendino, ma Anubi, il capo, il maschio alfa, ha deciso che i filati andavano sorvegliati da vicino, continuando a gironzolargli attorno...non si sa mai... e se spunta un lupo?
LUI è Anubi
mercoledì 7 luglio 2010
cinture e bracciali
Come vi avevo promesso ecco qualche bracciale e qualche cinturina fatti in questi giorni di caldo infuocato. In effetti lavorare non è facile, ma quando ti prende l'impulso creativo devi rispondere prontamente alla chiamata, calura o non calura.
I bracciali che vi presento sono fatti con le mie adorate palline in polimer clay, che lavoro amorevolmente una per una, non ne esistono due uguali. Per la verità non riesco proprio a farne due uguali, neanche se me lo chiedono. Uno dei bracciali è montato semplicemente su un filo elastico, mentre nell'altro ho unito le perlone al filo d'argento battuto (a mano, da me medesima) in anellini e ciondoli.
Le cinturine, sottili, semplici, ma d'effetto, sono di facile realizzazione.
Ho utilizzato dei cordoncini di cotone cerato, lavorati all'uncinetto nel seguente modo:
partite con una catenella di base della lunghezza della vostra circonferenza fianchi (o vita, a seconda di dove volete portare la cintura), lasciando all'inizio trenta centimetri di filo; girate il lavoro e avviate quattro catenelle e un punto alto saltando una catenella della base; continuate lavorando una catenella e un punto alto, saltando sempre una catenella di base (tipo lavoro a filet). Alla fine chiudete la striscia lasciando altri trenta cm di filo.
Ora tagliate altri 60 cm di cordoncino di cotone cerato, doppiatelo e inseritelo dal capo opposto della cintura, alla fine del lavoro, creando così altre due due frange da trenta cm l'una.
Ora tagliate un pezzo di cordino coda di topo in colore abbinato, della lunghezza di tutta la cintura, comprese le frange, più qualche cm. Inserite la coda di topo fuori e dentro dai buchetti del filet aggiungendo qua e la delle perle di vostro gradimento. Quando avrete completato tutta la cinturina, fissate con due nodini i due capi, e decorate le frange con perline o cristalli a piacere.
Finito.
Io le ho battezzate cinture bolas, perchè se qualcuno vi infastidisce potete togliervi la cintura, rotearla sopra la testa e lanciargliela alle caviglie: le perle roteanti si aggroviglieranno intorno ai piedi del malcapitato facendolo cadere a terra rovinosamente, come capita ai vitelli (poverini!) nella prateria argentina.
Scherzi a parte sono carine anche come lariat (collana-sciarpetta).
Ciao e buon divertimento.
I
I bracciali che vi presento sono fatti con le mie adorate palline in polimer clay, che lavoro amorevolmente una per una, non ne esistono due uguali. Per la verità non riesco proprio a farne due uguali, neanche se me lo chiedono. Uno dei bracciali è montato semplicemente su un filo elastico, mentre nell'altro ho unito le perlone al filo d'argento battuto (a mano, da me medesima) in anellini e ciondoli.
Le cinturine, sottili, semplici, ma d'effetto, sono di facile realizzazione.
Ho utilizzato dei cordoncini di cotone cerato, lavorati all'uncinetto nel seguente modo:
partite con una catenella di base della lunghezza della vostra circonferenza fianchi (o vita, a seconda di dove volete portare la cintura), lasciando all'inizio trenta centimetri di filo; girate il lavoro e avviate quattro catenelle e un punto alto saltando una catenella della base; continuate lavorando una catenella e un punto alto, saltando sempre una catenella di base (tipo lavoro a filet). Alla fine chiudete la striscia lasciando altri trenta cm di filo.
Ora tagliate altri 60 cm di cordoncino di cotone cerato, doppiatelo e inseritelo dal capo opposto della cintura, alla fine del lavoro, creando così altre due due frange da trenta cm l'una.
Ora tagliate un pezzo di cordino coda di topo in colore abbinato, della lunghezza di tutta la cintura, comprese le frange, più qualche cm. Inserite la coda di topo fuori e dentro dai buchetti del filet aggiungendo qua e la delle perle di vostro gradimento. Quando avrete completato tutta la cinturina, fissate con due nodini i due capi, e decorate le frange con perline o cristalli a piacere.
Finito.
Io le ho battezzate cinture bolas, perchè se qualcuno vi infastidisce potete togliervi la cintura, rotearla sopra la testa e lanciargliela alle caviglie: le perle roteanti si aggroviglieranno intorno ai piedi del malcapitato facendolo cadere a terra rovinosamente, come capita ai vitelli (poverini!) nella prateria argentina.
Scherzi a parte sono carine anche come lariat (collana-sciarpetta).
Ciao e buon divertimento.
I
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