giovedì 22 dicembre 2011

Il cardatore: vizi e virtù

Quando ho cominciato la mia avventura di filatrice, nel primo libro che mi sono comprata, "INTERTWINED"di Pluckyfluff , di cui ammiravo appassionatamente i fili estrosi, delle opere d'arte, mi colpì una frase  :
"il pezzo più importante dell'equipaggiamento da avere sottomano per creare dei fili bellissimi è un cardatore a tamburo. E' persino più importante di un filatoio, perchè un filo ottenuto filando un batt cardato a mano, avrà dieci volte più carattere di quello ottenuto da un top commerciale..preferirei avere un fuso e un cardatore a  tamburo,che una fantastica ruota e un top di lana commerciale ".
Dopo avere letto ciò,il mio desiderio recondito diventò avere un cardatore. Dopo indagini e ripensamenti vari, questa estate ho finalmente avuto il mio cardatore un fantastico modello della Strauch.



Ora dopo alcuni mesi di utilizzo vorrei tirare le somme( amiche filatrici, prendete nota).
punti a favore
-si possono mescolare le fibre più disparate
-si ottengono bellissimi melange di colore, senza bisogno di fare tinture particolari
in quest'ottica è ottimo per chi come me tinge spesso con le erbe ottenendo un  colore uniforme
-si riesce a mantenere le fibre soffici e a prepararle in modo ottimale, facilitando  e velocizzando
la filatura
-si risparmia nell'acquisto di top già miscelati
-ogni batt creato è unico e ci si può davvero sbizzarrire
punti a sfavore
-non fatevi ingannare da certi filmati dove buttano di tutto e di più da un lato e dall'altro esce il batt già pronto e miscelato: le fibre più ribelli e magari un po' "raggrumate", tipo ciuffi di mohair, fibre di sari, bottoni di lana (pills), scarti di seta, devono essere prima passate con le carde a mano, sennò restano li intere a guardarvi dal batt in mezzo alle altre fibre
- per una miscelatura ottimale si devono effettuare più passaggi del batt almeno tre o quattro e questo porta via un bel po' di tempo
-è vero che i batt non troppo miscelati hanno carattere, ma attenzione, non sono facili da filare
-si possono anzi si devono! caricare poche fibre alla volta, e anche questo, come potete immaginare rallenta abbastanza le operazioni
-attenzione agli oggetti "estranei": carta, pezzi di fili già filati, lana semi-infeltrita, fibre sintetiche luccicanti, tutte cose carinissime da inserire nei "fili artistici", ma possono rovinare il cardatore: usateli pure , ma con molta cura, anche perchè...
- il cardatore a tamburo ha un bel costo!

Detto ciò lascio a voi l'ardua sentenza:  in realtà io sono contentissima del mio cardatore, ma mi pare giusto che chi ancora non ce l'ha sappia due o tre cosine...

Infine eccovi alcuni esempi di batt di mia produzione, con i fili ottenuti di seguito:

lana merinos nera con seta tussha naturale e verde, lana biellese e razza brianzola naturali, mohair naturale:
le fibre non sono molto mescolate perchè volevo ottenere un effetto bouclè








Lana Biellese tinta con germogli di pomodoro, seta tussha naturale e verde


Avevo anche altri esempi da mostrare, ma purtroppo non li ho fotografati, anzi hanno anche già cambiato casa... Vi prometto che in seguito posterò altre foto di batt e fili .
Infine colgo l'occasione per augurare a tutti
BUON NATALE!!!





martedì 6 dicembre 2011

Un po' di lane estive

In questi giorni freddi e nebbiosi, per scaldarmi un pochino il cuore, sono andata a rivedere alcune foto scattate alle lane di questa calda estate. Sono rigorosamente tutte tinte a mano da "me medesima", alcune con erbe fresche, altre con  estratti vegetali o con colori tradizionali.
Molte sono già partite per altri lidi, altre sono ancora con me, e aspettano, fiduciose...
Vi ripropongo gli scatti.

Buon divertimento!

Single di lana Leicester tinta con erbe varie (solidago, fitolacca, tanaceto, iperico...) e alpaca in  tre tinte naturali.

Ramiè e bambù.

Lana Biellese e seta tinte con germogli di pomodoro.

Leicester tinta con germogli di pomodoro.

Single di Merinos e mohair.

Merinos e seta.

Ramiè e seta.

Qua ci ho messo di tutto e di più.... è una bella insalata mista, binata con una tecnica tra il bouclè e il fiammato.

Bouclè di Leicester, seta e mohair

Merinos e seta.

Alpaca suri naturale con paillettes.

Leicester con cotone.

 Colgo l'ccasione per ringraziare Deborah Gray


che ha tenuto un bellissimo seminario a Miagliano (BI) nella sede di The Wool Box, e mi ha dato delle dritte favolose sulla filatura e su come "domare" i  velli appena tosati.
Mi sento di consigliare il suo libro (in italiano!) anche a chi non ha mai preso in mano un fuso, o non ha mai visto un filatoio da vicino.
ciao, ciao...