martedì 21 giugno 2011

Esperimenti in giardino...

Il giardino è una ricca fonte di colori naturali per le nostre fibre.
Spesso erbe sconosciute ai più, magari quelle erbacce che ci infastidiscono con la loro invadenza, ci possono regalare dei colori e delle sfumature particolari e sorprendenti.

A me è successo con la celidonia.

E' un'erbetta che cresce nelle zone ombrose del giardino, quelle più defilate, andando a invadere però, con le sue foglie e fiorellini anonimi, spazi che dedicherei più volentieri alle esuberanti Heuchere o alle eleganti Hoste.




Quello che mi ha fatto sospettare che potesse essere una pianta tintoria è stato il lattice di un color arancio quasi fluo, che sorga dalle "ferite", non appena si recidono i suoi fusti o le radici, lasciando sulle mani delle macchie che non spariscono se non dopo un po' di insaponate vigorose.


Non è detto che se una pianta non è nominata in nessun libro sulla tintura naturale, allora non serva a colorare la lana : fatta questa riflessione mi sono lanciata nell'impresa.

Per colorare 250gr di lana merinos, cardata in un batt, ho utilizzato circa un chilo e mezzo di pianta intera fresca (di solito si usa il doppio del peso della lana... ho un po' esagerato, ma  del resto in giardino di celidonia ne ho da vendere...)

Ho tagliuzzato e preammollato il "materiale verde" in acqua e poco aceto per tre giorni, perchè i fusti sono parecchio coriacei. Poi ho sobbollito il tutto per quasi due ore: una volta raffreddato e filtrato il decotto, ci ho immerso la lana, premordenzata con allume e cremor tartaro. Ho "cotto" il tutto di nuovo per circa un'ora.
Questo è il risultato:


..ah, dimenticavo: in realtà circa metà del batt l'ho ricolorato qua e là, in un secondo tempo, con pennellate dei miei soliti colori neozelandesi... ma quello a sinistra nella foto è solo celidonia "in purezza".

Infine ho filato un capo tutto giallo e l'altro col variegato: visti i due "singol" ho pensato che valeva la pena di binarli in modo un po' fantasioso, con bolle, controbolle e trottoline...
Ed ecco il risultato finale:


Anche se non è uno dei miei soliti fili ipercolorati, e di solito io non amo i colori pastello, sono soddisfatta perchè ha un suo stile molto particolare. Voi che ne dite?
Alla prossima!

venerdì 3 giugno 2011

Corso di filatura nel Castello di Vigevano

Sabato 18 giugno, a partire dalle 15.30, nella Cavallerizza del Castello di Vigevano, nell’ambito della manifestazione



“2011: buon compleanno, Italia”, organizzata dal Comune di Vigevano


si terrà un Laboratorio di filatura e tintura naturale delle fibre


a cura di Laura Dell’Erba e Liana Vena.



Esploreremo insieme i seguenti argomenti:


• Come imparare a conoscere le fibre animali e vegetali.


• Tintura delle fibre con colori vegetali: le erbe tintorie.


• La cardatura.


• La filatura col fuso.


• La filatura con la ruota per filare: “il filarino”


• Binatura dei fili e “i fili particolari”.


• Come “domare” un filo finito.




La partecipazione è gratuita, ma si richiede la prenotazione.




Per informazioni rivolgersi a :






ldellerba@libero.it         info@lianavena.it






mercoledì 1 giugno 2011

Il sole è nostro amico!

Non vuole essere un post pro energia solare, anche se do per scontato che chi mi segue abbia capito che razza di ambientalista, o meglio che ambientalista "di razza", io sia. Lo testimoniano i pannelli solari in "bella mostra" sul mio tetto. 
Volevo solo raccontarvi e mostrarvi quanto il sole sia nostro alleato anche quando facciamo cose come tingere le nostre amate fibre.
In un post precedente vi avevo mostrato la lana appena uscita dai vasi solari.
Questi invece sono i prodotti finiti:



 Sambuco: ho ottenuto, sulla lana, questa serie di sfumature dal grigio al viola mettendo nel vaso solare delle bacche di sambuco ben mature assieme al mordenzante, aceto e un po' d'acqua.


Ho quindi filato un filo "single", che ho poi binato con della seta multicolor.


Questo più sotto invece l'ho chiamato "Happy winter" anche perchè una sciarpa o un coprispalle (sono circa 250gr) fatti con un filato così colorato non possono che rallegrare anche l'inverno più rigido:

 
Qui il giallo che vedete è ottenuto, sempre nei fatidici vasi, con la solidago, una pianta autoctona che rallegra le nostre campagne con una profusione di capolini fioriti di un intensisimo color giallo. Gli altri colori che vedete nel filato sono lana merinos marrone scuro naturale e fibre di seta di sari indiano riciclate, provenienti dall'India. Non manca dunque neanche un tocco di esotico...